MEDUSA
Medusa è un rito iniziatico, una vertiginosa catabasi nelle viscere della terra fino alle fonti del femminile, un’azione sorridente e sovversiva che svela il “sesso di donna”.
Il duplice volto castrante e beffardo della Gorgone è simbolo di una femminilità che si propone di integrare la mancanza e il limite e di trasformarli nel piacere della pro-creazione.
Partendo da una scrittura ad azione diretta, con la performance Medusa si vuole recuperare un corpo confiscato dalla cultura patriarcale e misogina, esporre al rimosso, alla rottura dei confini del proprio Io, provocare un’offesa al pudore, mitragliando le torri di controllo, perché è “tempo di liberare, conoscendola e amandola, la Nuova dall’Antica, di allontanarsene, di superare l’Antica senza indugio, andando oltre ciò che sarà la Nuova, come la freccia lascia l’arco, unendo e separando musicalmente le onde d’un sol tratto per essere più se stessa” (H. Cixous, Il riso della Medusa, Bologna 1997).
Performance Paola Daniele, drammaturgia Andrea de Carlo, sound design Cesare Saldicco
Napoli Sotterranea, 20 luglio 2017 , foto di Nicoletta Panebianco
Performance, Villa Pamphili, Roma, ph. Enrico Coccuccioni.